Politica industriale: Confindustria contro flat tax e prepensionamenti

Bonomi: “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti“

“Non vogliamo negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti emergenza che non possono ammettere follie per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell’assemblea degli industriali di Varese come riporta l’ANSA. Una posizione non certo inattesa, ma che comporta delle riflessioni visto che a pagare lo scotto delle speculazioni, dell’inflazione e della guerra putiniana non possono e non devono essere sempre le famiglie e le piccole e piccolissime imprese. Il numero 1 di Viale dell’Astronomia ha poi continuato: “Nessuno oggi può fare previsioni realistiche sulla crescita e sugli effetti del rialzo dei prezzi dopo la scelta scellerata dei russi. Serve da parte del Governo una generale vasta convergenza sulle scelte, anche con le forze di opposizione. C’è bisogno di serietà, unità e responsabilità su energia e finanza pubblica”. Un discorso chiaro quello di Bonomi, che non lascia spazio ad equivoci, nemmeno quando tira in ballo la convergenza con le forze di opposizione, di cui il governo nascente non ha affatto bisogno, visti i numeri parlamentari. Ma la vasta convergenza sulle scelte è e resta tutta da chiarire, visto che la tassa cosiddetta piatta non la si vuole perché se no poi va di traverso alle grandi industrie alleggerendo la pressione fiscale sulle piccole, ed gli stessi prepensionamenti non quadrano perché poi, immaginiamo, inquadrare personale che sostituisce i fuoriusciti implica un esborso in più in percentuale di oneri diretti e riflessi. Il nascituro governo Meloni ha ben chiare le criticità ed ha anche un’ottima sinergia con l’uscente esecutivo e lo stesso Mario Draghi. Bonomi può stare tranquillo, le sue preoccupazioni sono anche quelle del governo, con la differenza che l’esecutivo ha la grande responsabilità di fare l’interesse di tutti e non solo di una parte del sistema produttivo italiano.