Il nuovo corso di Trump minaccia non solo di paralizzare settori cruciali, dalla ristorazione ai servizi e temono anche gli italiani ma anche di disgregare le comunità
A pochi giorni dall’inizio della presidenza di Donald Trump, la Casa Bianca posta su X l’immagine di una fila di migranti ammanettati e in catene mentre vengono imbarcati su un aereo cargo militare con la scritta in sovrimpressione “I voli di deportazione sono iniziati. Promessa fatta, promessa mantenuta”. Come promesso, infatti, gli Stati Uniti hanno arrestato 538 migranti illegali e ne hanno deportati centinaia in un’operazione di massa. Il dirigente della Casa Bianca ha pubblicato una foto sui social media che mostra uomini ammanettati che salgono su un aereo militare. Nel post ha elencato i nomi di alcune delle persone arrestate dalla US Immigration and Customs Enforcement e i reati da loro commessi. I reati includono lo stupro, la condotta sessuale contro un bambino e l’abuso sessuale continuato di bambini minori di 14 anni. Molti di loro erano già in carcere o agli arresti domiciliari: in caso di reati non violenti, le cosiddette “città santuario” non notificano alle autorità federali che le persone detenute sono illegalmente negli Stati Uniti, fino al secondo grado di giudizio. La segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt, ha dichiarato in un post online che “L’amministrazione Trump ha anche deportato centinaia di criminali immigrati illegali tramite aerei militari. La più grande operazione di deportazione di massa della storia è ben avviata”. Promesse fatte. Promesse mantenute”, ha aggiunto. Oltre 670.000 immigrati clandestini, un sesto dei quali impiegati nel settore della ristorazione o in quello edile. È questa la stima degli “irregolari” che compongono l’economia sommersa di New York fornita giovedì dal think tank liberale Fiscal Policy Institute. E che potrebbero perciò finire nel mirino della stretta anti-migranti voluta da Trump. Lo studio, che prende in esame la popolazione dell’intero Stato e non solo della Grande Mela, sottolinea che New York conta circa 4 milioni e mezzo di residenti nati all’estero. Tra questi, 1,8 milioni non hanno la cittadinanza americana, una cifra che comprende tanto i legittimi titolari di green card quanto una vasta schiera di immigrati irregolari. Secondo il rapporto, con 51.200 impiegati stimati, il settore dei servizi alla persona è uno dei più dipendenti dalla forza lavoro irregolare. Tra questi figurano 20.900 colf, 16.800 assistenti sanitari domiciliari e 7.000 babysitter. Nel campo della ristorazione, si contano invece 7.000 chef, 17.000 cuochi e 9.200 camerieri senza documenti regolari, una rilevante porzione dei quali proviene dall’Italia, che è uno dei Paesi occidentali più rappresentati. Nel settore edilizio, risultano clandestini 29.500 manovali, 12.800 carpentieri e 6.200 pittori. Per loro potrebbero preannunciarsi tempi duri con il gire di vite ai clandestini inaugurato dall’amministrazione Trump. E a rischiare non sono solo i migranti latinoamericani. Poco prima dell’annuncio della Casa Bianca, il sindaco di Newark Ras J. Baraka ha dichiarato giovedì in una dichiarazione che “agenti dell’immigrazione, hanno fatto irruzione in una struttura locale, hanno arrestato residenti e anche cittadini, senza mostrare un mandato”, in questa città vicino New York. Lo stesso giorno dell’insediamento di Trump, il Senato americano, a maggioranza repubblicana, ha approvato un disegno di legge che impone la detenzione da parte delle forze dell’ordine federali degli immigrati clandestini sospettati di determinati crimini.