NAPOLI – Presentate questa mattina, a Palazzo San Giacomo, le iniziative per celebrare l’80° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli che vedranno la presenza in città, il 27 settembre, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il programma è stato illustrato dal sindaco Gaetano Manfredi, insieme al coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli Sergio Locoratolo e al professor Guido D’Agostino, coordinatore del Comitato di esperti istituito dall’Amministrazione comunale per curare la raccolta di proposte progettuali provenienti dalle diverse realtà del territorio. Presenti in sala anche gli Assessori Maura Striano e Antonio De Iesu, la vice presidente consiglio comunale Flavia Sorrentino, i consiglieri comunali Gennaro Acampora e Luigi Rispoli
Saranno circa 50 le iniziative per ricordare l’insurrezione popolare che, tra il 27 e il 30 settembre 1943, consentì di liberare Napoli dall’occupazione delle forze nazifasciste. Il programma prende il via domani, 22 settembre, per proseguire fino alla fine dell’anno. Accanto alle cerimonie commemorative sono previste proiezioni cinematografiche, performance teatrali e musicali, iniziative editoriali, convegni, incontri, mostre e attività per famiglie con bambini. Un’ampia sezione di iniziative è stata progettata da e per le scuole, rendendo gli studenti di ogni età protagonisti di una riflessione condivisa su un passato comune, la cui rilevanza non si è affievolita negli anni. Gli eventi abbracceranno una pluralità di luoghi, dal centro storico della città fino a Bagnoli e Capodimonte, coinvolgendo anche alcuni siti strettamente legati agli accadimenti del 1943 come piazza Quattro Giornate e il ponte Maddalena Cerasuolo.
Il 27 settembre, come annunciato dal sindaco nella conferenza stampa di questa mattina, sarà a Napoli il Presidente Mattarella. In mattinata, il Capo dello Stato deporrà una corona di alloro davanti al monumento alle Quattro Giornate di Napoli in piazza della Repubblica. Alle 16.00, nella Basilica di San Giovanni Maggiore, parteciperà al convegno “Le Quattro Giornate di Napoli 80 anni dopo” organizzato dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.
Il giorno precedente, il docufilm di Massimo Ferrari “Quattro giorni per la libertà: Napoli 1943” sarà proiettato in anteprima a Roma, al Quirinale alle ore 17.00, e, successivamente, alle 18.00 e alle 20.30, verrà presentato al Teatro Mercadante di Napoli.
“Le Quattro Giornate – ha evidenziato il sindaco Gaetano Manfredi – fanno parte dell’identità nazionale. Napoli fu la prima città liberata dal nazifascismo, la prima città liberata grazie ad una grande azione corale della popolazione. Ricordare quegli eventi è un modo per sottolineare le radici democratiche e di partecipazione che sono nel DNA della nostra città, che è medaglia d’oro al valore proprio per questo motivo. Sono grato al Presidente Mattarella per la sua presenza a Napoli e lo ringrazio a nome di tutti i Napoletani. È un motivo di grande orgoglio per la città e testimonia non solo la vicinanza del Presidente a Napoli, ma anche la centralità della nostra città nella difesa dei valori costituzionali e democratici”.
“C’è stato un forte impegno del sindaco per celebrare le Quattro Giornate di Napoli che rappresentano un evento straordinario che ha segnato la storia di questa città. Abbiamo previsto iniziative fino a novembre – ha spiegato il coordinatore delle politiche culturali del Comune Sergio Locoratolo – coinvolgendo le Municipalità, enti, istituzioni e scuole. Abbiamo cercato di far in modo che il significato delle Quattro Giornate possa arrivare anche oggi all’intera città. Quello del settembre 1943 fu il primo atto di resistenza di un popolo, il popolo napoletano, ma più in generale del popolo italiano, che poi sfocerà nella Liberazione”.
“Quando, come ottant’anni fa, una comunità decide muoversi, lo fa perché il presente in cui è immersa è intollerabile. È quello il momento – ha sottolineato il coordinatore Guido D’Agostino – in cui bisogna agire, bisogna avere il coraggio di scendere in campo. La città non aspettò gli angloamericani, ma fu la più grande la città europea a muoversi coralmente contro i tedeschi. Gli eventi di 80 anni fa hanno ancora una grande attualità perché il presente che stiamo vivendo, se non intollerabile, è caratterizzato da molti elementi di insoddisfazione”.
Il processo di costruzione delle celebrazioni ha coinvolto importanti realtà cittadine: innanzitutto l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea “Vera Lombardi” e l’ANPI, ma anche l’Arma dei Carabinieri, le Università “L’Orientale” e “Federico II”, la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, il Palazzo Reale di Napoli, il MANN-Museo Archeologico Nazionale, l’Archivio di Stato di Napoli, il Teatro Mercadante e le Municipalità cittadine, con la collaborazione di associazioni e artisti del territorio.
Il diffuso coinvolgimento del territorio cittadino nelle celebrazioni, simbolicamente emerge nell’immagine guida della manifestazione, opera originale dell’artista napoletano Lello Esposito e suo personale dono alla città, in cui un luminoso sole giallo abbraccia il profilo del golfo di Napoli.