Napoli, 9 ottobre 2024 – “L’assunzione di 2200 funzionari nella Pubblica Amministrazione delle Regioni del Sud Italia è molto positiva e coincide con la nostra proposta politica che, come “Sud Protagonista”, presentammo nel 2019, a Napoli, alla presenza del leader di FdI, oggi premier, Giorgia Meloni, e che rilanciammo, nel maggio 2023, a Pozzuoli, alla presenza del Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, e, con nostra soddisfazione, oggi essa diventa realtà. L’auspicio è che si vada anche oltre per estenderla a tutti i Comuni ed Enti locali del Mezzogiorno ampliando l’offerta a 100 mila nuovi posti di lavoro per creare occupazione e per innovare e modernizzare la PA”.
E’ quanto ha affermato il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, nel corso di un incontro con i giovani e donne disoccupati
“Se, in Italia, grazie al Governo di destra, abbiamo raggiunto la più alta percentuale di occupati e la disoccupazione si è ridotta al 6,2%, questo importante obiettivo conseguito non riguarda totalmente il Mezzogiorno dove, invece, ci sono percentuali di disoccupazione che superano il 15% ed il 50% per le categorie di giovani e donne – ha sottolineato Ronghi – ed è per questo motivo che Il nostro Piano straordinario per il lavoro e lo sviluppo nel Sud è, oggi più che mai, attuale, e lo rilanciamo con forza affinchè tutte le politiche per il lavoro, del Governo e delle Regioni, si concentrino su questa parte del territorio nazionale”.
“Per rendere efficace il piano di assunzioni straordinarie nelle Pubbliche amministrazioni del Sud – ha proseguito Ronghi – occorre, inoltre, semplificare le procedure di reclutamento per evitare che l’accesso dei giovani alla Pa sia, come è oggi, un percorso ad ostacoli spesso insormontabili. E’, altresì, necessario – ha aggiunto il Presidente di “Sud Protagonista” – realizzare l’assunzione al lavoro dei disoccupati di lunga durata, attraverso la formazione finalizzata all’occupazione e porre fine all’attuale sistema formativo, che è lontano dalle esigenze di mercato ed è, perciò, solo uno spreco di risorse ed illude i disoccupati, con conseguenti responsabilità delle Regioni, come la Campania, fortemente inadempienti sulle politiche attive per il lavoro”.