Si chiude a suon di musica la settimana europea della scienza. Venerdì sera l’Istituto dei tumori di Napoli apre le porte alla città, nei trenta stand allestiti nell’area parcheggio verrà mostrata tutta l’attività clinica e scientifica del polo oncologico. E non mancheranno momenti di intrattenimento musicali e punti di ristoro.
NAPOLI – Notte di esperimenti, di proiezioni, di caffè bollenti e pizze, notte di note, quelle dei Napulia e di Sal da Vinci, che venerdì sera saliranno sul palco allestito nei giardini del Pascale per festeggiare la Notte della Ricerca, a chiusura di una settimana che ha visto medici e ricercatori dell’Istituto dei tumori di Napoli nelle scuole, nei teatri, finanche nel carcere minorile di Nisida per parlare e portare la prevenzione.
Amico da tempo del direttore sanitario dell’Irccs, Maurizio di Mauro, il Mercante delle Stelle, al secolo Sal da Vinci, terrà a chiusura di una serata che si apre sulle note dei Napulia, il gruppo di Carlo e Rino Avitabile, fratelli di Enzo e a seguire di Joia B, alias Maria Pia Migliaccio, e di Helen Tesfazghi, un mini concerto.
<Canterò per i pazienti- dice l’artista – ma soprattutto per i ricercatori a cui non solo io, ma l’intera comunità, deve dire grazie. Grazie per quello che fanno ogni giorno per salvarci la vita>. Sal da Vinci conosce bene l’Istituto. <Mia sorella è in cura al Pascale e purtroppo anche alcuni miei amici si sono dovuti rivolgere alle cure di questo Istituto che è una vera eccellenza mondiale. Per cui io so che stanno in buone mani. La mia presenza sul palco è un piccolissimo contributo. Porto quello che so fare, cantare, poca cosa rispetto a quello che fanno gli operatori sanitari>.
Il Pascale apre, dunque, alla città in una serata in cui, come oramai si ripete da anni, la ricerca verrà messa a disposizione degli utenti. Nei trenta stand allestiti nell’area parcheggio verrà mostrata tutta l’attività clinica e di ricerca dell’Istituto. Dalle 20 e fino a notte fonda, un appuntamento per tutti: bambini, giovani, adulti. Incontri, laboratori, mostre, dimostrazioni di esperimenti, seminari divulgativi, secondo il filo conduttore del Made in Science, per una scienza intesa come vera e propria filiera della conoscenza, come marchio di fabbrica, una garanzia di eccellenza della ricerca che migliora la vita quotidiana di tutti. Il 29 settembre il Pascale, chiude così il grande evento, promosso dalla Commissione Europea, che da 18 anni porta in tutta Europa e in 52 città italiane la scienza (e quindi i ricercatori) tra i cittadini e in particolare tra i giovani e gli studenti.
Ricerca, spettacolo ma anche prevenzione. E se è vero che la prevenzione comincia a tavola nella Notte dei Ricercatori del Pascale non poteva mancare la pizza Pascalina, la pizza che aiuta a prevenire i tumori e le malattie cardiovascolari, nata cinque anni fa da un progetto dell’Istituto, che ha cercato di studiare una tipologia di pizza che, a base di friarielli, noci, olive, pomodoro, olio Evo e peperoncino, potesse rappresentare una sana alimentazione. E come avviene in tutte le pizzerie che hanno adottato la pizza Pascalina, anche nella Notte un euro del costo della pizza verrà devoluto alla ricerca oncologica.
Durante la serata verrà proiettato per la prima volta anche il docufilm 1+1=3, la Cura, diretto da Romano Montesarchio sui drammatici momenti del Covid che hanno portato alla sperimentazione del Tocilizumab.
“Costruire il futuro è un po’ come costruire un’abitazione, si parte dalle fondamenta. E le nostre fondamenta sono i giovani e le scuole. – afferma Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale – E’ per questo che in questa settimana europea della ricerca siamo entrati soprattutto nelle scuole e in un carcere minorile. Qaundo parliamo di tumori ci troviamo di fronte a una emergenza mondiale, e le uniche armi a nostra disposizione sono quelle scientifiche. Proprio questo deve imporre all’intera società il dialogo tra scienza e cittadini. La ricerca non è ‘elite’: non ci sono gli scienziati da una parte e la società dall’altra, e i nostri ricercatori sono qui a dimostrarlo. Un grazie inoltre agli artisti che hanno voluto darci una mano in questa impresa che è sempre meno impossibile”.