“Noi abbiamo fatto un comunicato esprimendo il nostro rammarico in merito a delle scelte fatte da Carlo Conti e dalla direzione artistica di Sanremo, evidentemente legate a una necessità del festival di essere sempre più social. Valuteremo eventuali iniziative di natura legale per capire se queste scelte rispettano il codice etico della Rai, ed eventualmente andremo fino in fondo anche chiedendo l’esclusione di uno o più artisti”. Lo dichiara Vincenzo Rienzi, avvocato del Codacons, intervenuto alla trasmissione ‘7 sul 7 daily’ condotta da Matteo Bortone e Sharon Fanello, in onda su Cusano news 7, in merito alla decisione del Codacons di diffidare il festival di Sanremo dal far salire sul palco determinati artisti per alcune loro canzoni passate. Rienzi prosegue “posso dire che è nostra intenzione chiedere ai partecipanti di inviarci in anticipo le canzoni che hanno intenzione di portare al fine di evitare polemiche che in passato si sono venute a creare per testi che a Sanremo non dovevano proprio arrivare. Non è nostra intenzione dare alcun benestare, desideriamo valutare però se questi testi rispettino o meno il codice etico della Rai”. Circa la possibilità di continuare nel loro proposito anche se gli artisti diffidati eviteranno di toccare determinate tematiche afferma “già è presente un regolamento che dice che a Sanremo determinati argomenti non vanno trattati, quindi speriamo che la direzione artistica abbia già scartato le canzoni che non rispettano tale regolamento. Il problema- continua Rienzi- è che si rischia di svilire una kermesse di questo tipo non prendendo in considerazione determinati aspetti, che a nostro dire non vanno tralasciati. Il festival è una vetrina per il nostro Paese, ci sono delle dinamiche che vanno rispettate”. Rienzi termina il suo intervento negando ogni posizione aprioristica del Codacons “se questi artisti saliranno sul palco e canteranno qualcosa che rispetta il regolamento va bene, ma sicuramente non gli diremo bravi. Il contenuto della diffida era chiaro, bisogna tenere a mente la sensibilità degli italiani quando si chiama a cantare degli artisti che in passato hanno fatto canzoni che vanno contro il regolamento etico di Sanremo. Magari non le hanno portate, ma comunque le hanno fatte. A nostro modo di vedere, questo evento dovrebbe mandare sul palco artisti di una certa levatura, e invece così si fa da cassa di risonanza a canzoni che con Sanremo non dovrebbero avere nulla a che fare” conclude Rienzi.