BOLOGNA – “Il settore idroelettrico in Italia è al centro di un dibattito che tocca aspetti tecnici, ambientali, economici e sociali estremamente attuali. La sua storia nel Paese è caratterizzata da uno sviluppo che ha trasformato i territori, in particolare quelli montani, con la costruzione di infrastrutture che hanno contribuito allo sviluppo industriale e all’elettrificazione rurale, ma che hanno anche modificato il paesaggio e l’ecosistema”.
Federbim, Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano che rappresenta 68 Consorzi BIM e oltre 1800 comuni in tutta Italia, ha presentato oggi, venerdì 21 giugno, a Bologna presso Palazzo D’Accursio l’evento dal titolo ‘Energia e comunità – II ruolo dell’idroelettrico nel futuro dei territori montani’.
“La scelta di Bologna come sede dell’evento nasce dalla nostra necessità di ribadire la vicinanza solidale alle comunità appenniniche colpite dalla tragedia di Suviana”, hanno voluto precisare dalla Federazione.
“Oggi, la relazione tra produzione energetica e territorio è cambiata: le infrastrutture idroelettriche, simboli di progresso, ora devono confrontarsi con la liberalizzazione del mercato e le politiche di transizione energetica, che pongono nuove priorità, come la sostenibilità ambientale e il coinvolgimento delle comunità locali. Nel corso degli ultimi decenni è andato anche scemando il controllo politico capace di mediare il rapporto tra industria e comunità locali mentre – parallelamente – l’innovazione tecnologica, la riorganizzazione produttiva e la globalizzazione finanziaria ne hanno provocato una progressiva de – territorializzazione”.
E in merito al rinnovo delle concessioni idroelettriche in vista, “l’Italia si trova di fronte alla sfida di riequilibrare lo sviluppo del settore, la gestione delle risorse idriche e un nuovo rapporto con i territori. Per farlo, è essenziale considerare la diversità degli attori e degli interessi coinvolti”.
Come rappresentante dei segmenti della società montana, “Federbim vuole avviare un filone di ricerca per interpretare questa complessità e profilare un nuovo e diverso rapporto sostenibile e generativo con gli operatori economici facendo leva sulla crescente sensibilità ai temi della responsabilità sociale e ambientale. Per ridurre le esternalità negative e valorizzando il ruolo dei territori.
Con questo primo incontro, la Federazione si è rivolta agli attori principali del sistema per condividere questa riflessione e provare a dare sostanza attraverso un percorso di riflessione comune”.
All’evento hanno partecipato: Daniele Ara, Assessore Comune di Bologna; Marco Masinara, Sindaco di Camugnano; Gianfranco Pederzolli, Presidente di Federbim; Annibale Salsa, Antropologo; Marco Percoco, Università Bocconi; Patrizia Cappelletti, Alleanza per la Generatività sociale; Donatella Eleonora Bandoli, Demanio Idrico Arpae Emilia Romagna; Massimo Sertori, Ass. Lombardia; Giuseppe Argirò, Amministratore Delegato Compagnia Valdostana delle Acque e Vicepresidente Elettricità Futura;Claudio Cortella, Presidente Consorzio BIM Chiese (TN) CDA Dolomiti Energia; Stefano Granella, Amministratore Delegato Dolomiti Energia e a moderare Flavia Landolfi, il Sole 24 Ore.