Mentre a Vicenza si è presentata la quinta edizione dell’inchiesta congiunturale sul settore orafo realizzata dal Club degli Orafi, in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, un po più in giù nello ‘stivale’ si continua a discutere sulla nascita del Distretto Orafo campano che per adesso ha messo d’amore e d’accordo solo la politica locale. Intanto, numeri alla mano, i risultati dell’inchiesta sul comparto orafo permettono di integrare e completare le statistiche ufficiali del settore con una visione aggiornata che sottolinea soprattutto il fatturato in forte crescita. Questo exploit incrementale, che vede l’Italia primo esportatore europeo il cui valore si assesta a 8 miliardi e mezzo di euro, è dovuto anche ai mercati internazionali che continuano a ricoprire un ruolo centrale per la crescita del settore. Il 2024 invece presenta delle strozzature e gli operatori mostrano maggiore prudenza soprattutto sulle piccole imprese. “Sono proprio i piccoli – commenta Romualdo Pettorino, presidente CNA Orafi Campania – ad essere l’ossatura economica del Paese, proprio come qualsiasi filiera. Il settore orafo non si sottrae a questo, anzi, ne amplifica la portata essendo un comporta in crescita esponenziale al di là della geolocalizzazione delle attività”. Il noto gemmologo ha poi proseguito: “ovviamente il contesto a sud dello stivale cambia, la questione è fisiologica, il settore è il medesimo, cambia l’influenza che la politica ha sulle scelte industriali. Infatti – sottolineato il presidente Pettorino – pur in un contesto incerto sarà determinante sostenere la propensione a investire per rafforzare il livello di innovazione ed efficienza dei processi, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, dove i punti di forza indiscussi sono creatività, artigianalità e flessibilità produttiva”. “Per questo ribadisco il concetto espresso già molte volte: Nel Mezzogiorno è prioritario fare rete tra aziende e Hub lontane dal fumo della propaganda e maggiormente dedite al rilancio del made in Italy la vera e unica plusvalenza del Sistema Paese” – ha poi concluso Pettorino.