Napoli, 5 dicembre 2022 – ”A fronte di una significativa crescita nello scorso anno, registriamo un rallentamento a cui potrebbe seguire un calo critico nel 2022”. Così il presidente dell’Acen, Angelo Lancellotti, ha aperto il focus sullo stato dell’arte delle misure fiscali per l’edilizia organizzato dalla Consulta delle Costruzioni. “Se si crede al valore dei bonus fiscali e, più in generale, alla forza anticiclica delle costruzioni, bisogna investire in modo stabile in questo settore. Noi chiediamo che il ‘Superbonus’ diventi strutturale ed è necessaria una normativa certa e stabile nel tempo, che favorisca la corretta fruizione dei bonus fiscali, indipendentemente dalle percentuali. Non siamo affezionati ai numeri, ma ai concetti. Resta fondamentale – ha sottolineato – la soluzione della commerciabilità dei crediti maturati”.

“La Consulta delle Costruzioni, che rappresenta tutti gli attori della filiera a Napoli, stigmatizza le criticità dell’attuale situazione di incertezza ed auspica una rapida soluzione che recuperi, oltre ai cantieri, il senso del progetto dei bonus per l’edilizia: rivitalizzare il settore economico, riqualificare il patrimonio edilizio in chiave green e di sicurezza antismismica, per contribuire allo sviluppo sostenibile dei nostri territori” ha sottolineato Massimo Clemente, presidente della Consulta delle Costruzioni.

Molti studi, di autorevoli fonti – Ance, Nomisma, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Luiss – convergono infatti sugli effetti positivi del Superbonus. E i numeri anche a Napoli e in Campania parlano chiaro.

Secondo il Cresme, che ha sintetizzato i dati ufficiali nel bollettino Icona dell’Acen, nel 2021 il 22% degli occupati nelle costruzioni in regione ha trovato impiego negli interventi favoriti dai bonus fiscali. E la percentuale sale al 26% nella provincia di Napoli.  In termini assoluti, a fine 2021 le costruzioni impiegano in città 49mila occupati e l’impatto occupazionale del recupero sismico ed energetico è di 19 mila unità (12,7 mila diretti + 6,4 mila indiretti) mentre gli investimenti veicolati dalle agevolazioni sono pari a 1,3 miliardi di euro. In Campania gli occupati nel comparto sono 106mila e l’impatto occupazionale dei bonus è di 34.400 nuovi occupati (22,9 mila diretti + 11,4 mila indiretti), grazie a investimenti da incentivi per 2,3 mld di euro.

Per il 2022 ci si attende un sensibile incremento del ricorso agli incentivi fiscali e del relativo impatto occupazionale in regione: in base ai report di Enea, al 31 agosto 2022 risultano oltre 18.300 pratiche di accesso al superbonus, per un investimento complessivo pari a 3,8 miliardi, di cui 2,4 miliardi per lavori effettivamente realizzati. Considerando che alla fine del 2021 le domande erano poco meno di 5.500, i relativi investimenti 1,2 miliardi e i lavori realizzati pari a 728 milioni, è evidente il balzo nel ricorso all’incentivo registrato nell’anno in corso, con un livello di investimenti in otto mesi pari a 1,6 miliardi.

“Il Superbonus ha vinto la triplice sfida di rilanciare il settore, l’economia e mettere il Paese sulla strada obbligata della riduzione dei gas serra, colpevoli del gravissimo cambiamento climatico. Tuttavia – ha aggiunto Flavio Molosiglio, direttore del Centro Studi Ance – il successo della misura ha prodotto anche il paradosso di imprese di costruzioni con bilanci invidiabili e una situazione finanziaria pericolosa. I crediti fiscali delle imprese, a causa del blocco delle banche nell’ acquistarli, si trasformano in una zavorra. È necessario, dunque, aiutare le imprese a restare in piedi e riflettere su come dare continuità ai risultati importanti che il Superbonus ha raggiunto e che dovranno proseguire fino alla completa de-carbonizzazione degli edifici”. 

“L’edilizia è un settore strategico per lo sviluppo del Paese, coinvolge una quantità enorme di professioni e imprese, pur in assenza di prospettive e contorni normativi stabili, che non consentono alle imprese la necessaria programmazione. Il Superbonus ha dimostrato di essere una misura anticiclica, fondamentale per il recupero energetico e sismico ma le 19 modifiche normative hanno avuto impatto negativo anche per il supporto bancario necessario al sistema delle imprese” ha detto Giuseppe Mario Nargi, coordinatore della commissione Abi Campania. Nargi, che è direttore regionale di Intesa Sanpaolo in Campania, Calabria e Sicilia, ha poi aggiunto: “Il mio istituto ha avviato un programma di ri-cessione dei crediti delle aziende: offriamo completa manleva in caso di co-intestazione dei crediti ed un interessante tasso di cessione. A breve – ha concluso – ci aspettiamo nuove interessanti adesioni per ampliare il nostro plafond di acquisto”.  

“Condividiamo gran parte delle istanze dell’Associazione dei Costruttori e della Consulta, tant’è che abbiamo già presentato al decreto Aiuti quater emendamenti che vanno nella stessa identica direzione. Crediamo che tutta la materia dei bonus edilizi vada incentrata su due grandi principi: la responsabilità di chi li usa e di chi li mette a disposizione, coniugato alla reciproca fiducia. Una fiducia che è stata intaccata nel tempo perché le norme sono cambiate troppe volte e in maniera repentina, il che ha generato incertezza del diritto e confusione” ha aggiunto Valeria Valente, senatrice del Pd, che ha concluso: ”Non possiamo fingere di non vedere quanto i bonus siano stati decisive per l’economia e l’occupazione”.

9 pensiero su “Superbonus: Servono norme certe e stabili. A rischio l’edilizia e il Pil della regione”
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