NAPOLI – Uno dei settori che remano contro al grande afflusso turistico degli ultimi tempi a Napoli è proprio il trasporto pubblico, un colabrodo nell’immaginario collettivo, nonostante gli sforzi fatti da ANM negli ultimi anni.
Rumors a parte, pare proprio che l’azienda napoletana mobilità, società partecipata di Palazzo San Giacomo, resterà pubblica, scongiurando il ricorso a privati per la gestione del trasporto locale che non solo perde colpi, ma è molto indietro rispetto alla prassi delle altre grandi città italiane.
“Nessuna obiezione di carattere ideologico sul fatto che le gestioni restino pubbliche – ha commentato l’economista Gianni Lepre, consigliere del ministro Sangiuliano con delega al made in Italy – se un’azienda assicura un servizio efficace, va bene, che sia pubblica o privata, anche se i problemi sono di altra natura, purtroppo, e sottolineo purtroppo”. Il noto economista ha poi continuato: “A prescindere dalla natura dell’azienda, a qualcuno è venuto in mente di capire cosa ne pensano i cittadini fruitori dei servizi della mobilità?”
“Su questo stendiamo un velo pietoso o affrontiamo l’argomento parlando dei disservizi? Tra tutti un esempio calzante – ha proseguito Lepre – se un servizio indecoroso come quello che caratterizzava la Linea 1 della Metropolitana di Napoli fino a pochi mesi fa è migliorato, raggiungendo livelli in ogni caso meno che mediocri, con treni che invece che ogni venti passano con frequenze di dieci minuti, su altri fronti le cose sembrano anche peggiorate. E’ ovvio che è superfluo citare città come Roma e Milano, i cui tempi sono più che dimezzati. Dalla metropolitana alla linea su gomma: i bus in città passano con intervalli sempre maggiori. Una linea caratterizzata da grande domanda come la R2, fino a qualche anno fa con frequenze non disprezzabili, è diventata oramai un tormentone per chi è costretto a lunghe attese lungo le fermate del suo centralissimo itinerario”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “Sul trasporto pubblico c’è molto ancora da lavorare, anche in considerazione del fatto che il turismo di massa in città non si sposta su gomma o su rotaia, ma solo perché non sanno quando poter prendere un mezzo ed anche quando arriverà a destinazione. E’ vergognoso, lo so, ma a tutto è possibile dare una svolta, e Napoli ne ha urgente bisogno in attesa della stagione estiva alle porte”