NAPOLI – 19 Marzo: onomastico di Pino Daniele, compleanno di Pino Daniele, festa del papà e dieci anni dalla sua scomparsa. Il 19 Marzo è stata la giornata che ha celebrato Pino Daniele o che avrebbe dovuto onorare il mascalzone latino. Ma il concerto organizzato in Piazza del Gesù per ricordare la voce assoluta di Napoli ha calamitato proteste e lamentele che gridano all’unisono “un tributo non in linea con lo spirito di Pino!”. “In dieci anni non è mai stato organizzato un tributo degno per Pino Daniele-ha detto Gaetano De Cristofaro, giovane cantante del panorama napoletano-ma sempre tributi televisivi e a pagamento o fuori contesto, nessuno a Napoli si sente soddisfatto. Per i napoletani Pino è un’energia, un parente che ha cresciuto intere generazioni. A Napoli si ha un’immagine diversa dell’uomo e dell’artista rispetto al panorama italiano e mondiale. Il concerto in piazza del Gesù è stato un illusione! La location è stata criticata perché ritenuta troppo piccola per ospitare un evento di questa portata, ma per me era adatta essendo nel cuore del quartiere dove è nato e cresciuto Pino. Un concerto pubblicizzato per il popolo, organizzato nel quartiere di Pino che è stato una completa fregatura! Piazza del Gesù è stata completamente blindata, il palco è stato posto alle spalle del chiostro di Santa Chiara con l’obelisco attualmente pericolante e recintato, quindi parte della piazza è inagibile e quindi organizzare un concerto in queste condizioni è già discutibile. Ulteriormente hanno poi posto delle transenne che partivano dai muretti del Chiostro di Santa Chiara fino alle recensioni già presenti intorno all’obelisco girando intorno alla piazza chiudendo dove sta l’edicola per mettere 300 sedute. Sedute occupate su invito da ospiti, figure dell’élite napoletana. Un concerto pubblico che è diventato una festa privata per le riprese della rai. Non è stato altro uno show della rai che andrà in onda a breve. Quindi piazza recintata, persone schiacciate come sardine, norme di sicurezza inesistenti con gente che sveniva perché bloccate dalle cancellate poste per creare un teatro privato. Inoltre al ridosso delle transenne hanno posto una serie di bagni chimici peggiorando la situazione e bloccando il passaggio con i furgoni della rai. Non ci hanno permesso di presenziare al concerto, anche i pannelli messi non facevano disperdere l’audio e il suono era improponibile. Un altro show finalizzato a sfruttare la location e la bella cartolina di Napoli snobbando il popolo. Un concerto millantato per la gente che paradossalmente ha tenuto fuori la gente è altamente offensivo per noi e Pino Daniele!”. Un tributo in apparenza gratuito in cui il popolo si è ritrovato non invitato al concerto organizzato teoricamente per loro, in cui  comicamente l’evento è iniziato con “Benvenuti a San Domenico!” senza consapevolezza neanche del posto. “C’era il panico-ha spiegato Valeria-non riuscivi né a vedere né a sentire con un’acustica da brividi e le persone schiacciate ai lati della piazza. Non mi aspettavo una cosa del genere perché nel momento in cui la regione e il comune lo pubblicizzano come evento gratuito non mi aspetto di ritrovarmi transenne senza il diritto di assistere al concerto. Un divieto che non ha rispettato neanche la memoria di Pino perché Pino è della gente. Gli organizzatori non hanno omaggiato Pino, ma hanno venduto Pino alla merce dei poteri più alti. Pino era per il bene comune del popolo, no per la commercializzazione!”. Un pubblico arrabbiato che ha fischiato uno show solo di business.