Pensavano di fare i gradassi come in Afghanistan, ma alla fine ci hanno rimesso la faccia, l’onore, l’economia, la credibilità e la sopravvivenza di un intero Popolo. Non stiamo rimarcando il grossolano errore della Russia di Putin, ma solo esaminando, al di là della propaganda di entrambi gli schieramenti, quello che sta capitando nel cuore dell’Europa con uno dei quadranti della guerra che vuole prepotentemente spostarsi verso il territorio Nato. Un errore gravissimo dietro un altro porterà la Russia alla deflagrazione totale, anche in considerazione del fatto che da super potenza si è riscoperta essere una nazione incapace di tenere le redini del Paese, e soprattutto quelle di un esercito alla sbando che resta in piedi solo perché ha carne da cannone da mandare al macello. In una precedente analisi abbiamo chiarito una cosa che chiedevano in tanti: ma i Russi lo sanno che hanno perso ad oggi oltre un quarto di milione di uomini? Probabilmente no, le anagrafi russe sono state censurate, come pure i dati sull’operazione militare speciale. La gente non sa che più di 250 mila giovani sono già stata macellati in Ucraina, e chissà quanti saranno gli Ucraini che hanno subito la stessa sorte. Alcuni analisti che poi vengono oscurati, guarda caso, parlano apertamente di oltre mezzo milione di morti e centinaia di migliaia di feriti non specificati. Putin intanto sta perseguendo 3 strade alternative, visto che l’Ucraina non l’avrà mai e lui ne è consapevole: la prima destabilizzare il continente africano, la seconda tentare di distogliere l’attenzione della Nato dall’Ucraina violando la Polonia, e la terza è provare ad azzerare l’export del grano ucraino per poi imporsi come il salvatore della fame in Africa. Ovviamente, a conti fatti, sono 3 stupidate in egual misura. Gli amici che attualmente lui pensa di avere in Africa dipendono all’ 80% dall’occidente e non dalla Russia; distruggere il grano ucraino non fa altro che aumentare il livello di scontro; e la più stupida di tutte è la volontà di destabilizzare la Polonia, territorio Nato. Intanto sulla linea del fronte, anzi dei fronti, la controffensiva è lenta ma inesorabile, ma ciò che c’è di molto peggio della guerra e della morte è l’odio che le nuove generazioni di Ucraini avranno in dote da chi oggi muore per difendere la nazione. L’odio di oggi non è l’odio contro la Germania nazista di 80 anni fa, non si lava con l’economia o col benessere, l’odio degli Ucraini contro i Russi è un odio basato sulla volontà del Cremlino di annientare la civiltà ucraina, la sua libertà la sua identità. La Germania di Hitler era in guerra contro il mondo intero, la Russia di Putin, scaltramente, solo contro l’Ucraina. Ma come è già successo in Afghanistan, il Cremlino ha sbagliato i calcoli e adesso sta pagando per i suoi errori. La guerra in Ucraina finirà solo quando la mattanza avrà fatto il suo corso, e il popolo russo inizierà a chiedersi che fine hanno fatto i loro figli. Per allora, i patiboli sulla Piazza Rossa saranno innumerevoli.