BRUXELLES – Questa uscita odierna del commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, non piacerà sicuramente ai “pacifinti” italiani e un po a tutta quella massa di pacifisti o pseudo tali. Oggi infatti è stato tra le atre cose presentato il nuovo piano per produrre in Europa un milione di munizioni all’anno, il cosiddetto ‘Act in support of ammunition production (Asap)’. A tutti quelli che storcono il muso, nessuno escluso, va ricordato che il Ricovery Fund è stato costruito su tre direttrici principali: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza. “Intervenire puntualmente per sostenere progetti industriali che vanno verso la resilienza, compresa la difesa, fa parte di questo terzo pilastro”, ha evidenziato il commissario Breton, e ciò non fa una piega. Il Commissario ha poi concluso: “I Paesi membri che lo desiderano potranno utilizzare parte dei fondi del Pnrr per l’approvvigionamento militare e per le munizioni”. Ovviamente è chiaro il supporto a Kiev, ma non solo, anche il problema drammatico di non rimanere scoperti sotto il versante militare. L’Europa, oggi più coesa che mai, fatta eccezione per qualche realtà territoriale asservita al puntinismo a causa dello strangolamento energetico, va verso una nuova identità anche sotto il profilo della difesa comune dei confini e degli interessi comuni. Già immaginiamo le facce attonite di pentastellati e dei ‘ballaciaoisti’ dell’ultima ora. Pugno chiuso su verso il cielo, o mano aperta giù verso il fondo schiena?