Una delle conseguenze dirette della guerra nel cuore dell’Europa che per adesso coinvolge direttamente solo la Russia in qualità di aggressore, e l’Ucraina in qualità di aggredito, è il proliferare in alcune aree del mondo degli studi di fattibilità sull’estrazione di gas come anche e soprattutto di petrolio. Infatti è di ieri la notizia che il dipartimento degli interni dell’amministrazione Biden sta offrendo all’asta una vasta area del Golfo centrale e occidentale per progetti di trivellazione. Una scelta, dettata anche dalle conseguenze della guerra in Ucraina, che arriva nonostante la promessa pre-elettorale di Biden di fermare tutte le trivellazioni su terre e acque federali. In totale 73,3 milioni di acri (30 milioni di ettari), un’area grande all’incirca come l’Italia, saranno messi a disposizione delle società di perforazione. L’asta arriva due settimane dopo che l’amministrazione Biden ha approvato il progetto Willow, nella tundra dell’Artico dell’Alaska, che produrrà più di 600 milioni di barili di petrolio nel corso della sua durata.