NAPOLI – Un fatto di una gravità assurda, sia per il dolore che provoca nella vita delle persone, sia per la profonda crisi nella quale versa la sanità pubblica italiana che non controlla nemmeno se la gente è ancora viva o meno e invia, a mò di Agenzia delle Entrate Salute, la cosiddetta cartella esattoriale al ‘morto’. Una circostanza che, il marito della signora defunta alla quale è indirizzata la richiesta di denaro, ha voluto rendere pubblica per denunciarne l’assurdità che calpesta persino la dignità umana.
Di Seguito riportiamo la lettera che Carmine Attanasio, marito della signora La Volpe Antonella, intestataria della richiesta di denaro da parte dell’ASL emiliana, ha inviato all’Azienda sanitaria richiedente, ricostruendo anche la drammatica vicenda della moglie deceduta il 9 luglio del 2023.
“Gentile” ASL di Bologna, settimane fa ho ricevuto vostra comunicazione di protocollo in oggetto e riportata in allegato.
Con la presente esprimo tutto il mio sdegno e incomprensione per la missiva da voi inviata, per la disorganizzazione e insensibilità della vostra sede. Chiedete a mia moglie che è morta il 09/07/2023 il pagamento di 18 euro (sic) + 11.87 di spese (senza contare le spese che sostenete per un addetto a scrivere “fregnate” causando alla fine un danno erariale all’azienda). La mia povera e sfortunata Antonella è giunta presso la vostra struttura ospedaliera con le ossa mangiate da un devastante tumore cominciato nel 2016 al seno e poi esteso a tutte le ossa. Questa povera donna che ha subito una serie innumerevoli di operazioni alla fine è stata avviata al vostro centro dove le avete fissato la schiena con ferri e perni bloccandelo il collo per dimetterla poi, nella nostra totale disperazione, dopo pochissimi giorni dall’intervento costringendola a scendere dal letto per dimostrare che era in grado di camminare. Ma non era cosi!!! Ci avete abbandonati nella disperazione più totale considerato che a Napoli non ci attendeva una struttura ospedaliera che potesse accoglierla! Dopo qualche giorno a Napoli ho dovuto occupare la stanza alla ASL di Napoli e chiamare i carabinieri per vederla sistemata in una struttura attrezzata!!! Struttura subito trovata nel fine vita Camaldoli nel momento che i carabinieri entrarono e parlarano con la dirigente! In quella struttura, con una parentesi all’ospedale Pascale mia moglie è stata fino al 9/07/2023 data della sua morte! “Ormale” ora mi chiedo e vi chiedo: è normale che dopo un’intervento ad una paziente terminale, a mio parere sperimentale, potete avere il coraggio e l’insensibilità di multare una donna morta ormai da più di un anno??? E’ normale infilare una lama di cortello nel corpo di suo marito che ancora piange la scomparsa della sua amata moglie??? (il giorno che ho ricevuto la raccomandata sono stato male fino a sera e non avevo nessuna voglia di rispondervi!!!) . Vergognatevi per non aver seguito l’iter di una persona gravemente ammalata e spiegatemi come in Emilia Romagna considerate l’intervento a mia moglie: tra i casi riusciti??? Ci voleva tanto a fare una ricerca telematica per appurare se la vostra assisitita fosse ancora in vita considerato che parliamo di uno dei tumori più devastanti che ci siano? Penso che dovreste voi rimborsare il sistema sanitario nazionale delle spese sostenute per questa vostra assurda e insensibile richiesta. E se vi ho risposto ora è solo per invitarvi ad inviare le vostre future comunicazioni al nuovo indirizzo di mia moglie: Antonella La Volpe C/O cimitero di Poggioreale. (il numero di Nicchia ed il settore dove sono le sue ceneri non lo ricordo, mandate un’altra raccomandata al Cimitero e chiedete notizie).
Non vi saluto
Carmine Attanasio